BTP day: conviene davvero acquistare?
(Pubblicato il 28 Novembre 2011 ne Il Secolo XIX, p. 1)
di
Andrea Monticini
In questi giorni ci sono molti appelli che da più parti invitano ad acquistare BOT/BTP. Conviene davvero aderire? Quali sono i rischi per chi ha ancora da parte qualche risparmio e vuole acquistare i titoli di Stato italiani. Per rispondere basta pensare a ciò che avviene nella nostra vita quotidiana. Quando ciascuno di noi ha necessità di acquistare dei beni e non dispone della liquidità per farlo chiede un prestito alla banca che,prima di erogare il prestito, controlla la capacità di generare reddito del cliente. Se la pratica va a buon fine la banca eroga il prestito e chiede al cliente di rimborsare nel corso degli anni il capitale maggiorato di un tasso di interesse che è determinato, inter alia, dalla rischiosità del cliente. Ovviamente, più la banca teme di non veder restituito il prestito, più alto è il tasso di interesse a cui il prestito viene erogato. Un procedimento analogo vale per lo Stato italiano quando si trova a corto di
liquidità e chiede prestiti agli operatori finanziari che, se la pratica va a buon fine, erogano il prestito ad un tasso di interesse. Che tanto più alto quanto maggiore è il rischio che il debitore possa fallire. Per comprendere il profilo di rischio dello Stato italiano, si rammenta che il 25 Novembre scorso lo Stato ha chiesto un prestito, mediante emissioni di BOT e CTZ, che è Stato erogato ad un tasso di interesse del 6,5% per i BOT a sei mesi mentre la precedente emissione di Ottobre era stata concessa ad un tasso del 3,5%. Si capisce quindi che lo Stato italiano ha difficoltà crescenti a finanziarsi sul mercato ed è costretto a pagare tassi sempre più elevati, che a loro volta riducono la sostenibilità del debito e di conseguenza aumentano la rischiosità per gli investitori. Anche se il gettito fiscale fosse sufficiente a coprire le spese per interessi (bilancio in pareggio previsto del governo Berlusconi per il 2013), la crisi del debito
italiano rimarrebbe comunque grave perchè ci sono quasi 200 miliardi di debito in scadenza entro la fine del prossimo mese di Aprile, come ha recentemente ricordato il Presidente Napolitano.
Come accennato, sono state organizzate in questi giorni le giornate cosiddette “BTP day” e “BOT day”, ossia giornate nelle quali i cittadini italiani sono incentivati ad acquistare BTP e BOT pagando commissioni ridotte. Ma, mentre l’acquisto dei BOT avverrà sul mercato primario (e quindi viene sottoscritto nuovo debito) quello dei BTP avverrà sul mercato secondario, ossia con l’acquisto di BTP, in buona parte detenuti da operatori finanziari (banche e assicurazioni), già in circolazione. Ovviamente, se si acquista un titolo già in circolazione non si aiuta lo Stato italiano. Invece, se per amore di patria si vuole aiutare lo Stato italiano, l’unica possibilità è di investire sul mercato primario avendo ben presente che si tratta di un investimento in cui c’è il rischio di non veder restituito il proprio denaro.