Journalism (blog)

Il nuovo governo e la via obbligata per le banche
(pubblicato in Il Secolo XIX il 2016-12-06, p. 1 e 13)

di
Andrea Monticini

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Il risultato del referendum del 4 Dicembre apre una nuova stagione politica: la guida del Governo passerà da Matteo Renzi ad un'altra personalità. Si apre un periodo di incertezza politica. In generale l'incertezza non è ben accolta dagli operatori economici e finanziari, a maggior ragione, per un sistema bancario che ha mostrato problemi di stabilità. Diventa quindi interessante porsi la seguente domanda: cosa succederà con un nuovo governo alle banche italiane? Per rispondere merita sottolineare due differenti aspetti. Il primo aspetto riguarda l'origine dei problemi di molte banche italiane. L'origine dei problemi va ricercata nella incapacità di generare profitti effetto ben sintetizzato dai cali delle quotazioni delle azioni delle banche italiane. Per dare un'idea, da inizio anno l'indice di borsa Eurostoxx Banks, che comprende le principali banche europee, perde il 18%, mentre l'equivalente indice riferito alle sole banche italiane perde il 50%. Segno che gli investitori ritengono molto poco profittevole investire nelle sistema creditizio nazionale. Come mai molte banche italiane, sono diventate incapaci di generare ricchezza? In passato le banche italiane generavano profitti attraverso il margine di interesse, cioè la differenza tra interessi passivi, pagati sui depositi e gli interessi attivi percepiti dai prestiti (e mutui) erogati e dalle cedole dei titoli obbligazionari (ad esempio BTP) detenuti. A seguito della crisi, la politica monetaria della Banca Centrale Europea ha diminuito i tassi di interesse, finendo per comprimere il margine di interesse, cosicchĂ© le banche tradizionali hanno iniziato a veder compromessa la loro principale fonte di guadagno. Nell'attuale scenario europeo in cui i tassi di interesse rimarranno bassi per molto tempo, come possono tornare profittevoli le banche tradizionali? L'unica strada è quella di ripensare completamente il modello di business, iniziando nel prendere atto che molte filiali devono essere chiuse e molti dipendenti purtroppo licenziati. Ovviamente, su questi aspetti non ci saranno conseguenze dal cambio nella guida del governo. La questione per essere risolta richiede anni. Il secondo aspetto riguarda la banca Monte dei Paschi di Siena ed altre crisi di banche regionali come Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Marche, Banca Etruria, la Cassa di Risparmio di Chieti e la Cassa di Risparmio di Ferrara. Tutte queste banche hanno in comune la necessità di trovare in fretta nuovi capitali italiani o esteri. In questo caso, l'incertezza generata da una crisi di governo può generare gravi danni. Infatti, solo avendo garanzie su future scelte politiche di supporto dell'esecutivo (es. ulteriore iniezione di denaro pubblico in Banca Monte dei Paschi?), un investitore potrebbe oggi assumersi il grande rischio di investire soldi in banche che negli ultimi anni hanno solo saputo distruggere ricchezza per gli azionisti.

URL: http://monticini.eu/owr/2016_12_06/