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Cosa accadrà all'aumento di Banca Carige?
(pubblicato in Avvenire il 2017-11-19, p. 23)

di
Andrea Monticini

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A cinque mesi dal salvataggio delle due banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, lo stato di salute del sistema bancario italiano è ritornato ad essere un argomento di attualità. In questo caso, l’occasione viene fornita da banca Carige. Cosa sta succedendo in questa banca? Riuscirà a portare a termine l’aumento di capitale? Prima di rispondere a queste domande è utile e necessario ribadire un semplice principio: una banca, come qualsiasi altra azienda, deve generare redditività. Per quanto riguarda il “business” bancario, i ricavi sono in genere prodotti dal margine di interesse, cioè dalla differenza tra il tasso pagato sui depositi (raccolta) ed il tasso percepito nell’erogazione dei prestiti (impieghi). Oltre a questo, un'ulteriore fonte di ricavo è rappresentata dalle commissioni applicate nei servizi di gestione dei patrimoni. Dal lato dei costi, le svalutazioni dei crediti deteriorati, oltre ai costi operativi, hanno raggiunto dimensioni significative. Ovviamente, per generare redditività serve un modello di business che produca ricavi più elevati dei costi. Tenendo presente questo semplice criterio, è possibile capire lo stato di salute e le prospettive future di qualsiasi banca, a partire da Banca Carige. Dal 2011, Banca Carige ha registrato una riduzione del margine di interesse di circa il 60%; questa diminuzione la si ritrova in tutte le banche italiane ed è stata la conseguenza delle politiche monetarie espansive adottate dalla Banca Centrale Europea per contrastare gli effetti della crisi economica nei Paesi dell’area euro. Per quanto riguarda i costi, Banca Carige, a seguito di una politica di impieghi generosa in anni di recessione, ha dovuto effettuare ingenti svalutazioni di prestiti, che non sono stati rimborsati: di conseguenza, dal 2013 al 2016, Banca Carige ha sempre chiuso l’anno registrando una perdita, quindi consumando capitale. Non c’è da sorprendersi perciò se nel 2017 abbia bisogno di nuove risorse. Gli investitori accetteranno di immettere nuovo denaro solo se le prospettive economiche per la banca si prospetteranno favorevoli, cioè se torneranno gli utili. A questo proposito Banca Carige ha predisposto un business plan in cui prevede di diventare banca di riferimento per famiglie, small business e piccole e medie imprese nei territori di riferimento. Per raggiungere questo obiettivo, entro il 2020 la banca intende investire 100 milioni che dovrebbero, nelle intenzioni, raggiungere due scopi: 1) far aumentare il margine di interesse del 6,6% medio annuo (tra il 2016 ed il 2020); 2) ridurre i costi operativi in media del 6,5% (2016-2020), chiudendo 63 filiali e riducendo il numero dei dipendenti di 842 persone. Se gli investitori riterranno questo modello di business e questi numeri credibili per generare profitti, l’aumento di capitale di Banca Carige si concluderà con un successo.

URL: http://monticini.eu/owr/2017_11_19/